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venerdì, marzo 31, 2006

Ladro sfortunato

GIAPPONE: LADRO SFORTUNATO, TROVA IN CASA 20 LOTTATORI DI SUMO
Tokyo, 31 mar. - (Adnkronos) - ''Che fortuna'', deve aver pensato il ladro allorche' ha trovato un'appetibile porta accostata, non chiusa a chiave, all'ingresso di un'abitazione di Osaka, in Giappone. L'uomo pero' non sapeva che al suo interno avrebbe trovato 20 energumeni, tutti lottatori di sumo.
http://www.adnkronos.com/3Level.php?cat=Esteri&loid=1.0.370802631

giovedì, marzo 30, 2006

Processo Sme-Ariosto

Postato ieri sul blog di Di Pietro

 

Ieri sono state depositate le motivazioni del processo Sme-Ariosto dai giudici della Corte d’Appello di Milano che il 2 dicembre del 2005 confermarono la condanna a cinque anni di reclusione per Cesare Previti per il reato di corruzione dell'ex magistrato Renato Squillante.

Sul tema ho rilasciato una breve intervista a Repubblica :

Di Pietro: “Berlusconi dovrebbe dire: ringrazio i magistrati che mi permettono di scoprire chi ha usato i miei soldi di nascosto da me. E invece cosa fa? Criminalizza i giudici. Da anni ce l’ha con chiunque effettui controlli nei suoi confronti, dice peste e corna dei giudici e poi li paga pure...”

Giornalista: “Onorevole Di Pietro, lei leader di Italia dei Valori e ex pm di Mani Pulite, conosce bene l’iter del processo Sme, ora provoca?”

Di Pietro: “Non è una provocazione la mia, ma una constatazione. In un Paese normale una persona come Berlusconi dovrebbe sentire il dovere morale di farsi da parte. Carta canta”

Giornalista: “Lei sta accusando il premier di essere coinvolto?”

Di Pietro: “Il coinvolgimento è dimostrato dalle cose: quale dipendente si sognerebbe di usare i soldi del suo datore di lavoro e utilizzarli senza chiedere il permesso?”

Giornalista: “Finivest ha ribadito che non ci fu corruzione”

Di Pietro: “Sono stati dati denari a Squillante perchè portasse i capelli bianchi?! Voglio fare una valutazione politica, non giudiziaria”

Giornalista: “Qual è la responsabilità politica di Berlusconi?”

Di Pietro: “La responsabilità politica e morale è enorme. Tutte le volte che Berlusconi ha scoperto che qualcuno usava i suoi soldi per corrompere, invece di allontanarlo, lo ha fatto eleggere. In Parlamento: Previti, Brancher... Basta nascondersi dietro alle prescrizioni, le amnistie o le leggi ad personam. Berlusconi ha una responsabilità morale che prescinde dai risultati processuali ottenuti ricorrendo ai cavilli”

Giornalista: “Non è un autogol per il centrosinistra usare l’arma giudiziaria per attaccare il premier?”

Di Pietro: “Ma non è possibile tacere! Questo finto buonismo di certa sinistra pseudolegalitaria è ipocrita. Il problema è che Berlusconi e i suoi amici sono un gruppo spregiudicato di persone che hanno deciso di piegare le istituzioni a fini personali e stanno trasformando il nostro Paese da Stato di diritto in repubblica delle banane. Guai lasciargli il Paese per altri cinque anni”.

Postato da Antonio Di Pietro

 

Vorrei porre l'accento sulla frase "Questo finto buonismo di certa sinistra pseudolegalitaria è ipocrita."
Questa è una verità assoluta.
Perchè la sinistra non ha il coraggio di dire le cose come stanno?
Solo Di Pietro fa notare che anche la sinistra è ipocrita.
Bisognerebbe urlarlo al vento invece, che tutti sappiano le malefatte di chi ci ha governato in questi ultimi 5 anni.
Leggi ad personam, stravolgimento della Costituzione, tangenti, uno schifo così non l'avevamo visto neanche durante la prima repubblica.
Forza Di Pietro, solo 10 giorni all'alba.

 

mercoledì, marzo 29, 2006

Ho visto...

Ho visto approvare in Parlamento la legge sul falso in bilancio il giorno dopo l'11 settembre. Di corsa, per onorare con il nostro lavoro - così ci venne detto - i morti di New York.
Ho visto la commissione giustizia del Senato prolungare i suoi lavori dopo la mezzanotte per tre leggi in cinque anni: per il falso in bilancio, per la Cirami, per l'immunità delle più alte cariche dello Stato.
Ho visto aprire l'ultima legislatura con una legge ad personam, quella che abolisce l'imposta di successione sui patrimoni più grandi. E l'ho vista chiudere con una legge ad personam, quella che abolisce l'appellabilità delle sentenze di assoluzione.
Ho visto il Parlamento decidere quali magistrati possono o non possono restare in servizio, alzando e abbassando l'età pensionabile secondo le convenienze: fuori Borrelli dentro Carnevale.
Ho visto il Parlamento decidere quali magistrati possono dirigere gli uffici giudiziari più delicati. Insomma, ho visto il Parlamento scegliere i giudici.
Ho visto più di mezzo Senato applaudire in piedi l'appoggio alla guerra preventiva in Iraq. Ho visto la standing ovation della maggioranza e i sorrisi di festa, in attesa dei bombardamenti dei giorni dopo.
Ho visto sbeffeggiare le senatrici che si battevano per le quote rosa. Le ho viste sommerse dagli sberleffi della maggioranza. Le ho sentite chiamare"vacca" e "gallina".
Ho visto togliere ai giudici di pace la competenza sugli incidenti stradali più gravi. Lavoravano troppo velocemente creando problemi alle assicurazioni. Anche alla Mediolanum.
Ho visto portare nel Parlamento repubblicano una legge per equiparare le brigate nere di Salò ai combattenti delle forze armate e ai partigiani.
Ho visto violare il regolamento del Senato anche sei volte in due giorni.
Ho visto violare la Costituzione in presenza della seconda autorità dello Stato. A volte invocando precedenti inesistenti. Altre volte senza precedenti.
Ho visto un parlamentare svenire a un passo dall'infarto per l'indignazione, di fronte al numero legale ottenuto più volte senza pudore. L'ho visto steso a terra, insultato e fischiato dagli avversari che lo accusavano di perdere tempo.
Ho visto censurare o bloccare negli uffici interrogazioni critiche verso il governo o verso esponenti della maggioranza; ho visto funzionari solerti mutilare i diritti costituzionali dei parlamentari.
Ho visto rifare mezza Costituzione come niente, da personaggi senza storia. Per liberare da ogni controllo di garanzia e da ogni contrappeso il potere di chi vince le elezioni. Per mettere lo Stato ai piedi dell'uomo più ricco e potente del paese.
Ho visto barattare pubblicamente in aula l'unità del Paese con gli interessi televisivi del Capo del Governo.
Ho visto un senatore votare per cinque, per dare alla sua maggioranza il numero legale. Ho visto tollerare anche quindici voti di assenti per volta.
Ho visto stabilire il tempo massimo di un giorno per discutere in seconda votazione la riforma di mezza Costituzione.
Ho visto fischiare in un'aula parlamentare il Capo dello Stato mentre il presidente del Senato leggeva il testo del rinvio alle Camere della legge di riforma dell'ordinamento giudiziario.
Ho visto scritto nella relazione ufficiale della commissione antimafia che la mafia non porta voti, che il controllo del voto da parte di Cosa Nostra è "uno dei miti più a lungo e pervicacemente sostenuti".
Ho visto Giovanni Falcone commemorato sull'autostrada per Punta Raisi, località Cinisi, da un ministro che aveva sostenuto che dobbiamo convivere con la mafia.
Ho visto un ministro definire il carcere di Cagliari un albergo a cinque stelle pochi giorni prima che vi si uccidessero due detenuti.
Ho visto leggi importanti e sulle quali era stata annunciata una dura opposizione votate in Senato alla presenza di poche decine di esponenti della minoranza.
Ho visto decine di senatori dell'opposizione lavorare seriamente ed essere trattati come incapaci o complici del governo. Ho visto sospetti ingiusti.
Ho visto fiducie ingiuste.
Ho visto uomini dello Stato oggetto di insolenze e di accuse sanguinose, grazie a un uso prepotente della immunità parlamentare.
Ho visto chiamare tutti i manifestanti di Genova violenti e terroristi e assicurare ufficialmente che nel carcere di Bolzaneto non ci furono violenze. Ho visto negare una commissione d'inchiesta su Genova per non interferire con il lavoro della magistratura. Ho visto dimenticare questo principio per istituire la commissione Telekom Serbia.
Ho visto ridere in faccia alla richiesta di maternità o paternità assistite di persone non felici.
Ho visto esibire i fazzoletti padani a un metro dal tricolore sulle bare nei funerali di Stato.
Ho visto prolungare la durata del Parlamento per uso personale. Per ottenere l'impunità in un processo, per monopolizzare le televisioni.

Così ho visto sfregiare, nel mio Paese, il più grande simbolo della democrazia.

di Nando Dalla Chiesa

martedì, marzo 28, 2006

Quando c'era Silvio

Un'interessante collaborazione con Arcoiris TV .
Visitate il loro sito, sono veramente grandi!

 

Quando c'era Silvio

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Scrutinio elettronico

Mi permetto di riportare la lettera che il Signor Giovanni Panunzio ha inviato al garante della privacy in quanto rispecchia in toto il mio pensiero:

Il sottoscritto Giovanni Panunzio, fondatore del comitato di volontariato Telefono Antiplagio, denuncia:

- Alle prossime elezioni sarà utilizzato lo scrutinio elettronico. Le regioni interessate sono Lazio, Liguria, Puglia, Sardegna, per un totale di 12680 sezioni e 11 milioni di elettori.
- Lo scrutinio elettronico prevede che un operatore inserisca i dati su un computer, i dati vengano copiati su una chiave usb, le chiavi siano inserite in un computer che le invia al Ministero dell'Interno. Suddetta operazione, che costa 34 milioni di euro, è stata assegnata a trattativa privata, per motivi di urgenza, dai Ministeri dell'Interno e Innovazione Tecnologica ed è stata vinta, tra le altre aziende, da ACCENTURE spa, EDS ITALIA spa e RTI-TELECOM ITALIA spa.
- Il figlio del ministro dell'Interno, Gianmario Pisanu, è partner in ACCENTURE, mentre TELECOM ITALIA ha rapporti con Mediaset, azienda del Presidente del Consiglio, per la tv nel telefonino.
- L’applicazione informatica usata per lo scrutinio elettronico è oggetto di contestazione da parte di ALES srl, un'azienda italiana con sede a Selargius (Ca) che ne rivendica la paternità, che le sarebbe stata sottratta dalla EDS ITALIA, coinvolta nei presunti brogli elettorali in Florida nell’elezione di Bush.
- La ALES aveva ideato una soluzione innovativa per lo scrutinio elettronico, che nel 2004 era stato sperimentato (con la collaborazione della stessa ALES) in 1500 sezioni. Nel 2005 suddetta soluzione sarebbe stato sottratta alla ALES dalla EDS ITALIA: multinazionale a cui la ALES aveva venduto 2500 licenze per la sperimentazione del 2004. I danni subiti dalla ALES ammonterebbero ad oltre 9 milioni di euro.
- La ALES ha già inoltrato un atto di diffida al Ministero dell’Interno e dell'Innovazione dall’usare nella prossima sperimentazione elettorale un numero di licenze che superi le 2500 vendute dalla ALES, in quanto in occasione delle prossime elezioni dovrebbero servirne circa 12500.
Lo scrivente chiede urgentemente alle SS.VV. di: 1) verificare se nell'assegnazione in questione, a trattativa privata, sia stata violata la Legge 20/07/04 sul conflitto di interessi; 2) accertare se il comportamento della EDS ITALIA e/o altre società rientra nell'ambito della concorrenza sleale a danno della ALES; 3) chiedere alla Presidenza del Consiglio ed ai Ministeri dell'Interno e Innovazione Tecnologica il rinvio della sperimentazione dello scrutinio elettronico ad altre elezioni.

sabato, marzo 18, 2006

Casino di Casini

Oggi l'On. Casini rispondeva alle domande dei frequentatori del forum de "La Stampa".
A parte il fatto che ha dribblato molte domande scomode, riporto la risposta ad una lettrice sul fatto che lui ed il suo partito predicano la famiglia tradizionale, quando poi essi stessi sono divorziati/conviventi:

Domanda:
Egr. Presidente,
non Le sembra che nella sua difesa dei valori cattolici della famiglia vi sia un po' di "doppiezza libertina"? C'è una morale per il volgo e una per il sovrano?
Grazie dell'attenzione

Elena Rapetti
 Risposta
Se si riferisce al fatto che io sono divorziato, non è un argomento nuovo, a cui rispondo sempre allo stesso modo: credo che il compito di un legislatore sia quello di impegnarsi per i valori in cui crede. Sono convinto che la crisi della famiglia, che oggi è un dato innegabile nella società italiana, non ci impedisca ma anzi ci debba rafforzare nella promozione dell'articolo 29 della Costituzione che riconosce la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Mi meraviglio che le vestali della nostra Costituzione, impegnate sempre a manifestare per la sua intangibilità, su questo punto siano diventate afone. Non ho alcun pregiudizio di ordine sessuale nè esprimo alcuna opinione in merito alle libere scelte dei cittadini. Come legislatore, mi impegno pero' ad affermare la centralità della famiglia nella sua visione tradizionale. Aggiungo: chi decide di non sposarsi (e in gran parte dei casi questa è una scelta consapevole e non dettata da obblighi giuridici) non puo' pretendere gli stessi diritti che discendono da un matrimonio senza l'assunzione di corrispondenti doveri.

Dunque per Casini "il compito di un legislatore sia quello di impegnarsi per i valori in cui crede".
Allora come mai lui per primo non dà l'esempio?
Forse perchè comunque agli onorevoli sono riconosciuti i diritti che discendono dal matrimonio anche se conviventi?

E' proprio vero:
SON TUTTI FINOCCHI COL CULO DEGLI ALTRI.

sabato, marzo 11, 2006

Intercettazioni: i costi

«Ha perso le elezioni forse ora non ti paga»
No, «mi ha già pagato»: al telefono un maresciallo della finanza e un'investigatore


È il cinque aprile del 2005. Storace ha perso le elezioni regionali. Gaspare Gallo, socio di Pierpaolo Pasqua nella «Security Service Investigation», chiama al telefono il maresciallo della Guardia di Finanza Francesco Liguori. «Senti un po', ma adesso che ha perso le elezioni ti paga lo stesso?», chiede il sottufficiale infedele. E Gaspare Gallo, l'investigatore privato, risponde ridendo: «Veramente mi ha già pagato». Un passo indietro. Siamo al 26 febbraio del 2005. È l'inizio dell'operazione «Qui, Quo, Qua». Gaspare Gallo parla con Pasqua: «Bisogna entrare al momento giusto, fare sparire le cose al momento giusto...». E Pasqua: «Io te l'avevo detto che prima o poi ce la chiedevano una zozzata». I due investigatori privati hanno appena saputo che per estromettere «Qui» (cioè Alessandra Mussolini) dalle elezioni regionali, dovranno giocare sporco e truccare le liste di presentazione di Alternativa Sociale. Come? Forse attraverso un'operazione di pirateria informatica, forse attraverso una missione segreta, notte tempo, nello stato maggiore di Alessandra Mussolini.
«Se sapessero...»
È la sera del primo marzo. Pasqua parla con la moglie e le racconta di avere finito il lavoro su «Qui» e di avere preso ad occuparsi di «Quo» e «Qua». A quel punto per i magistrati che lo stanno facendo intercettare diventa chiaro che Pasqua si è occupato delle firme per la presentazione delle liste elettorali della Mussolini. E, come spiega lui stesso, le ha falsificate mischiandosi tra i fedelissimi della nipote del Duce. «...facendo, infiltrando... io sono bravo a fare l'infiltrato... mo', domani e dopodomani passo la giornata a dare una mano...». Sua moglie al telefono si preoccupa, ma lui la tranquillizza, le dice di avere risolto tutto: «L'operazione è pericolosa, sì, non ci saranno pericoli solo a condizione che rivincano, perché altrimenti!...». Arriva l'11 marzo, sui giornali scoppia lo scandalo delle firme false, la Mussolini rischia l'esclusione. Pasqua parla con la moglie: «Devi vedere la cronaca di Roma, hai preso il Corriere della Sera? ». Lei: «Che figata, guarda avrei voluto esserci... non vedo l'ora di vedere il telegiornale». E più tardi, a sera, la conversazione continua: «Insomma, noi eravamo lì, arriviamo noi, arriva Storace, passa al tavolo, saluta quello vicino a me, quell'altro, arriva a me, mi guarda e fa "uhm... uhmm..." e passa a quello successivo». La moglie: «Davvero?». Pasqua: «Sì, ci siamo fatti due risate. Quello vicino a me mi dice "ma che gli hai fatto?"... no niente, non ti preoccupare». Pasqua spiega poi alla moglie che per fare esplodere il caso è stato necessario un esposto in Procura. Una denuncia in cui gli uomini di Storace segnalavano la presenza di firme fasulle nelle liste della Mussolini. Ma, come lui stesso ammette, era stato tutto un trucco: «Si è esposto Fabio, nel senso che ha fatto finta di essere lui ad avere raccolto tutte quelle cose lì... Se sapessero che invece le abbiamo proprio messe noi...». E ride: «Tanto la questione è depenalizzata, la useremo come un altro cavallo di battaglia. È politicamente importante che è uscito fuori che questi per ottenere le firme le hanno fatte false e gliele hanno autenticate quelli della Sinistra... Ma l'elettore che voleva votare la Mussolini dirà " ma come, io voto la Mussolini e lei si mette d'accordo coi comunisti" » ? Useremo questo slogan, te la dò in anteprima, Vuoi Bertinotti alle Regione? Vota Mussolini». Chi era l'interfaccia di Pasqua? Scrive il gip: «Dagli atti si perviene alla ragionevole conclusione che si dovrebbe trattare di Niccolò Accame che era, all'epoca dei fatti, legale rappresentante dell'Associazione Lista Storace».
Il tariffario
Al telefono due investigatori privati. Ogni prestazione ha il suo prezzo. Laura Danani riceve una chiamata da Corrado Nembrini. «Devo fare il punto della situazione, devo mandare una specie di offerta». Nembrini: «Sì, dai». Danani: «Allora ascolta, il "chi è" (scoprire gli intestatari dei numeri di telefono riservati, ndr) Omni 220 euro, Tim 150, Wind 200, Tre 200, fisso 250». I tabulati telefonici costano invece 1.500 euro, i precedenti penali solo 50. Ma Pasqua e soci spiavano anche in banca. Per telefono, Laura Danani elenca gli istituti di credito dove erano in grado di arrivare senza alcun problema: Bnl, Popolare di Milano, Popolare di Novara, San Paolo Imi, Antonveneta, Commercio e Industria. L'investigatrice spiega che «un'anagrafe per vedere se una persona è presente in queste banche costa 250 euro... e se ti dice che c'è, lo sviluppo di un paio di mesi di movimenti va sulle 600, lo stesso discorso vale per i titoli».

Biagio Marsiglia
10 marzo 2006

Fonte: Corriere della sera

venerdì, marzo 10, 2006

Porta a porta

Fantastica puntata ieri notte di Porta a Porta.
A confronto l'On. Di Pietro e Vladimir Luxuria per l'Unione e il min. Castelli e la Mussolini per la CDL.

I miei personalissimi voti:

Di Pietro 7
Luxuria 8
Castelli 5
Mussolini 3


Mi chiedo come la Mussolini possa fare politica. E' impreparata, in malafede, razzista e populista. Le sue battutine sono state veramente poca cosa al confronto dei limpidi ragionamenti di Luxuria. Quando non aveva argomenti, via con le non troppo velate offese.
Il min. Castelli ha rivendicato i diritti della famiglia tradizionale, scadendo poi in ragionamenti che ricordano l'hapartaid di Sudafricana memoria.
Non sapendo come ribattere hanno messo in mezzo i bambini a loro modo di vedere non tutelati se passassero i Pacs o le unioni civili.

Di Pietro si è confermato un candidato di spessore. Mai è caduto nella trappola dei rappresentanti della dx che cercavano quasi scientificamente di metterlo contro le posizioni di Luxuria. Coerente nei ragionamenti, è secondo me il prototipo del politico moderno. Almeno si capisce di cosa parla.
Luxuria è stata per me una gradita sorpresa. Atteggiamento corretto e niente fronzoli. Ha detto cose che in un Paese civile sono condivisibilissime. Resta da vedere se l'Italia sia un paese civile.

Concludendo direi che la dx non ha più idee.
Invece di confutare con ragionamenti gli argomenti della sx, si è limitata a cambiare il nocciolo del discorso, e quando non ne era in grado ha attaccato sul piano personale i rappresentanti della sx senza averne alcun vantaggio.
Hanno fatto veramente una figura barbina.

Restiamo in attesa di vedere chi vincerà le elezioni, e se chi vincerà metterà in pratica quello che ora è solo sulla carta.
 

giovedì, marzo 09, 2006

Chiesa e politica

E poi i politici ci dicono che la Chiesa non conta nelle decisioni italiane...
Il governo ha mandato questo opuscolo a tutti i Parroci italiani (circa 25.000 copie):

 

I Frutti e l'albero  (file pdf)

Un piccolo estratto:

Cinque anni di governo Berlusconi letti alla luce della dottrina sociale della Chiesa

a cura degli on. Fabio Garagnani e Antonio Palmieri
Il primato della persona e delle aggregazioni sociali, il principio di sussidiarietà e quello di solidarietà sono fra i punti cardinali che orientano l'azione di Forza Italia e la militanza di molti cattolici in essa.
Nel corso della legislatura appena terminata, si sono ispirati direttamente a questi principi numerose leggi e provvedimenti del governo.
Questa pubblicazione li presenta in sintesi, a dimostrazione della forte consonanza con la dottrina sociale della Chiesa e dell'adesione ai valori che fondano la nostra civiltà.

In ogni caso, grande risposta del Parroco di Antrosano, don Aldo Antonelli (ma non credo che tutti i parroci siano sulla stessa lunghezza d'onda):

Signor Bondi,
sono abituato a dare alle parole il loro peso per cui a chiamarla "onorevole" dovrei coartare la mia coscienza.
Ho ricevuto l'inverecondo opuscolo che lei, immagino, ha inviato a tutte le parrocchie d'Italia.
Glielo restituisco senza nemmeno sfogliarlo e le ricordo che le parrocchie non sono discariche di rifiuti né postriboli nei quali si possa fare opera di meretricio.
Abbiamo una nostra dignità, noi sacerdoti, e non siamo usi a svendere per un piatto di fagioli il nostro patrimonio religioso, culturale, sociale ed umanistico che voi in cinque anni di malgoverno avete dilapidato.
Avete fatto razzia di tutto. Avete dissestato la finanza pubblica, avete ridotto alla fame gli enti locali da una parte e foraggiato, dall'altra, gli enti ecclesiastici cercando di comprarvi il nostro silenzio se non addirittura la nostra compiacenza.
Avete popolato il Parlamento di manigoldi, ladri e truffatori. Di 23 parlamentari condannati in via definitiva più della metà (13 per la precisione) fanno parte del vostro gruppo. Avete fornicato con il razzismo della Lega e con il fascismo di Rauti. Con voi i ricchi sono diventati più ricchi ed i poveri più poveri. Il vostro "Capo" in cinque anni ha quadruplicato il suo patrimonio, mentre le aziende del Paese andavano in crisi. Solo l'elettromeccanica, nell'ultimo quadrimestre del 2005, ha perso il 7,1% del suo fatturato.
I nostri pensionati, da qualche anno in qua, non solo non riescono più ad accantonare un soldo, ma hanno incominciato a rosicchiare il loro già risicati risparmi.
Avete speso energie e sedute-fiume in Parlamento per difendere a denti stretti le "vostre" libertà mentre il Paese rotolava al 41° posto quanto a libertà di stampa e pluralismo di informazione, dopo l'Angola.
Avete mercificato i lavoratori e ipostatizzato le merci.
Si tenga pure, signor Bondi, la sua presunzione di coerenza con la "dottrina sociale della Chiesa". Noi preti vogliamo tenerci cara la libertà di lotta e di contestazione contro la deriva liberista e populista della vostra coalizione.

Aldo Antonelli
(parroco)

Antrosano, 1 marzo 2006

BRAVO DON ANTONELLI

Siti esilaranti

Un elenco di siti E.S.I.L.A.R.A.N.T.I.

Silvio Berlusconi Fan Club

I video elettorali di Silvio Berlusconi

Qui  puoi calcolare quante tasse in meno paghi grazie a Silvio.[ndr pare che quando ha provato a calcolarle il Silvio sia andato in crash)

Silvio Berlusconi web-log

Qui vendono il Profumo della Libertà (ndr l'istinto del piazzista non si perde mai)

"Il "Profumo della libertà " non è solo un gadget elettorale ma è anche un simbolo per ricordare che la libertà è un bene prezioso, che rende fragrante l’aria e più bella la vita, ma che può anche disperdersi se non viene custodito e protetto con cura. Perciò da oggi cerca il tuo Profumo della libertà nei gazebo di Forza Italia...e nei prossimi giorni troverai nei nostri gazebo altri oggetti interessanti e divertenti da utilizzare per la campagna elettorale.

 

Volevo farmi la cartolina personalizzata, ma il nome "Fanculo" non è nel loro database, l'ho aggiunto ma pare non funzioni, provate anche voi!

mercoledì, marzo 08, 2006

Dana Reeve

E' morta ieri Dana Reeve, vedova di Christopher Reeve, l'indimenticato attore protagonista di "Superman".
Nel mondo dello spettacolo dove gli egoismi sono il leit motiv, Dana ha dimostrato che l'amore può superare tutte le barriere. Ha seguito il marito nella lunga via crucis della propria disabilità e, alla morte di lui, ha continuato l'impegno nella fondazione che avevano creato per trovare una cura per i paralizzati.

Dana Reeve è stata un positivo esempio per tutti noi.