Casino di Casini
Oggi l'On. Casini rispondeva alle domande dei frequentatori del forum de
"La Stampa".
A parte il fatto che ha dribblato molte domande scomode, riporto la risposta ad
una lettrice sul fatto che lui ed il suo partito predicano la famiglia
tradizionale, quando poi essi stessi sono divorziati/conviventi:
Domanda:
Egr. Presidente,
non Le sembra che nella sua difesa dei valori cattolici della famiglia vi sia un
po' di "doppiezza libertina"? C'è una morale per il volgo e una per il sovrano?
Grazie dell'attenzione
Elena Rapetti
Risposta
Se si riferisce al fatto che io sono divorziato, non è un
argomento nuovo, a cui rispondo sempre allo stesso modo: credo che il compito di
un legislatore sia quello di impegnarsi per i valori in cui crede. Sono convinto
che la crisi della famiglia, che oggi è un dato innegabile nella società
italiana, non ci impedisca ma anzi ci debba rafforzare nella promozione
dell'articolo 29 della Costituzione che riconosce la famiglia come società
naturale fondata sul matrimonio. Mi meraviglio che le vestali della nostra
Costituzione, impegnate sempre a manifestare per la sua intangibilità, su questo
punto siano diventate afone. Non ho alcun pregiudizio di ordine sessuale nè
esprimo alcuna opinione in merito alle libere scelte dei cittadini. Come
legislatore, mi impegno pero' ad affermare la centralità della famiglia nella
sua visione tradizionale. Aggiungo: chi decide di non sposarsi (e in gran parte
dei casi questa è una scelta consapevole e non dettata da obblighi giuridici)
non puo' pretendere gli stessi diritti che discendono da un matrimonio senza
l'assunzione di corrispondenti doveri.
Dunque per Casini "il compito di un legislatore sia
quello di impegnarsi per i valori in cui crede".
Allora come mai lui per primo non dà l'esempio?
Forse perchè comunque agli onorevoli sono
riconosciuti i diritti che discendono dal matrimonio anche se conviventi?
E' proprio vero:
SON TUTTI FINOCCHI COL CULO DEGLI ALTRI.
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