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sabato, marzo 18, 2006

Casino di Casini

Oggi l'On. Casini rispondeva alle domande dei frequentatori del forum de "La Stampa".
A parte il fatto che ha dribblato molte domande scomode, riporto la risposta ad una lettrice sul fatto che lui ed il suo partito predicano la famiglia tradizionale, quando poi essi stessi sono divorziati/conviventi:

Domanda:
Egr. Presidente,
non Le sembra che nella sua difesa dei valori cattolici della famiglia vi sia un po' di "doppiezza libertina"? C'è una morale per il volgo e una per il sovrano?
Grazie dell'attenzione

Elena Rapetti
 Risposta
Se si riferisce al fatto che io sono divorziato, non è un argomento nuovo, a cui rispondo sempre allo stesso modo: credo che il compito di un legislatore sia quello di impegnarsi per i valori in cui crede. Sono convinto che la crisi della famiglia, che oggi è un dato innegabile nella società italiana, non ci impedisca ma anzi ci debba rafforzare nella promozione dell'articolo 29 della Costituzione che riconosce la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Mi meraviglio che le vestali della nostra Costituzione, impegnate sempre a manifestare per la sua intangibilità, su questo punto siano diventate afone. Non ho alcun pregiudizio di ordine sessuale nè esprimo alcuna opinione in merito alle libere scelte dei cittadini. Come legislatore, mi impegno pero' ad affermare la centralità della famiglia nella sua visione tradizionale. Aggiungo: chi decide di non sposarsi (e in gran parte dei casi questa è una scelta consapevole e non dettata da obblighi giuridici) non puo' pretendere gli stessi diritti che discendono da un matrimonio senza l'assunzione di corrispondenti doveri.

Dunque per Casini "il compito di un legislatore sia quello di impegnarsi per i valori in cui crede".
Allora come mai lui per primo non dà l'esempio?
Forse perchè comunque agli onorevoli sono riconosciuti i diritti che discendono dal matrimonio anche se conviventi?

E' proprio vero:
SON TUTTI FINOCCHI COL CULO DEGLI ALTRI.