Le mie foto
Nome:
Località: Italy

  Site Feed







My blog is worth $3,951.78.
How much is your blog worth?

 
Web agnamima.blogspot.com

venerdì, novembre 17, 2006

Enti inutili

Mi chiedevo quali fossero i famosi enti inutili che da anni lo Stato tenta(?) di cancellare.
Ora ho trovato l'elenco che sicuramente non è completo ma almeno arriva da fonte ufficiale: l'"Ispettorato Generale per la Liquidazione degli Enti Disciolti" detto I.G.E.D. che tra l'altro ho letto in passato essere in liquidazione pure lui.
Una storia tutta italiana:

Federazioni artigiani, commercianti e coldiretti, nonché Casse mutue artigiani, commercianti e coldiretti (ex Ufficio XIII).
Cassa mutua nazionale di malattia per i lavoratori addetti ai quotidiani;
Cassa nazionale malattia gente dell’aria;
FASDAI (Fondo Assistenza sanitaria Dirigenti Aziende Industriali).
Cassa soccorso azienda tranvie autobus Comune di Roma (ATAC).
Opera nazionale combattenti (ONC).
Ente nazionale assistenza lavoratori.
Ente nazionale per le tre Venezie.
Fondazione figli degli italiani all’estero.
Gestione case lavoratori.
Istituto nazionale per le case degli impiegati dello Stato.
Istituto per lo sviluppo della edilizia sociale
Casse mutue provinciali malattia per gli esercenti attività commerciali (n. 31)
Ente giuliano autonomo di Sardegna (EGAS)
Ente nazionale biblioteche popolari e scolastiche (ENBPS)
Orfanotrofio militare di Napoli
Opera nazionale di assistenza all’infanzia delle regioni di confine (ONAIRC)
Orfanotrofio marina militare (Napoli)
Ente nazionale per l’assistenza agli orfani dei lavoratori italiani (ENAOLI)
Ente patronato Regina Margherita pro ciechi istituto "Paolo Colosimo" di Napoli
Istituto di credito per le piccole industrie e l'artigianato (ICPIA)
Istituto nazionale dei ciechi "Vittorio Emanuele II" di Firenze.
Associazione nazionale controllo combustione (ANCC)
Ente nazionale prevenzione infortuni (ENPI)
Opera nazionale per la protezione della maternità e dell’infanzia (ONMI)
Ente nazionale per l’addestramento dei lavoratori del commercio (ENALC)
Istituto nazionale per l’addestramento e il perfezionamento dei lavoratori dell'industria (INAPLI)
Istituto nazionale per l’istruzione e l’addestramento nel settore artigiano (INIASA)
Comitato di liquidazione dell’ente autonomo gestione aziende termali (EAGAT)
Ente nazionale lavoratori rimpatriati e profughi (ENLRP)
Opera nazionale per i combattenti (ONC)
Utenti motori agricoli (UMA)
Casse mutue provinciali malattia per i coltivatori diretti (n. 32).
Ente nazionale di previdenza dei dipendenti da enti di diritto pubblico (ENPDEDP): gestione sanitaria
Ente nazionale di previdenza e di assistenza alle ostetriche (ENPAO): gestione previdenza
Ente nazionale di previdenza e di assistenza agli statali (ENPAS): gestione sanitaria
Ente nazionale lavoro ciechi (ENLC)
Ente nazionale previdenza assistenza per impiegati nell'agricoltura (ENPAIA): gestione sanitaria
Gestione e servizi per l’assicurazione obbligatoria contro le malattie dell’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani “Giovanni Amendola” (INPGI): gestione sanitaria
Istituto nazionale gestione imposte di consumo (INGIC)
Istituto nazionale assistenza malattie (INAM)
Ufficio accertamenti e notifica sconti farmaceutici (UANSF)
Ente nazionale previdenza e assistenza lavoratori dello spettacolo (ENPALS): gestione sanitaria
Istituto nazionale assistenza dipendenti enti locali (INADEL): gestione sanitaria
Istituto nazionale assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro (INAIL): gestione sanitaria
Gestione e servizi per l'ass. obbl. contro le malattie della cassa naz. prev. ed ass. avvocati e procuratori
Cassa mutua malattia per i dipendenti dell'Enel
Casse soccorso aziendale (n. 13)
Comitato di coordinamento e compensazione casse mutue aziendali per l'assistenza di malattia delle aziende municipalizzate del gas (COMUGAS)
Comitati di coord. e compensazione tra le casse mutue di malattia delle az. private del gas (ITALGAS)
Ente Colombo '92
Opera nazionale invalidi di guerra (ONIG): gestione assistenza sociale
Opera nazionale invalidi di guerra (ONIG): gestione sanitaria
Consorzi idraulici di terza categoria (n. 21)
Gestione e servizi di ass. sanitaria della cassa marittima adriatica per gli infortuni sul lavoro e le malattie
Gestione e servizi di ass. sanitaria della cassa marittima meridionale per gli infortuni sul lavoro e le malattie
Cassa conguaglio zucchero
G.f.b. - min. beni cult. e amb. - "ind. di missioni eseguite per ragioni di ufficio a richiesta di privati e di enti non statali"
G.f.b. - min. grazia e giustizia - "spese per i giudizi relativi ai diritti di usi civici" - Palermo
Gestione e servizi per l'assicurazione obbligatoria contro le malattie della cassa nazionale prev. ed assist. avvocati e procuratori
Casse mutue provinciali di malattia per gli artigiani (n. 33)

 

Mancano all'appello parecchi enti. Infatti mi risulta siano più di 300 gli inutili carrozzoni che si trascinano da anni contribuendo ad ingrossare il buco nero degli sprechi del nostro povero Paese. Comunque cancellare questi sarebbe già un buon inizio.

 

giovedì, novembre 16, 2006

Cambiare

Da decine di anni la nostra politica ha ritenuto opportuno che una gestione degli aiuti economici alle aziende private non dovesse essere fatta "a pioggia" ma con consistenti iniezioni di denaro soltanto alle grosse realtà produttive.
Il ragionamento è stato quello di evitare di sprecare risorse in mille rivoli a loro dire inutili.
Abbiamo così assistito allo sperpero di decine di miliardi di Euro senza che venisse fatto uno straccio di controllo, sono nate delle vere associazioni a delinquere tra grossi imprenditori e quei politici che potevano avere voce in capitolo sulle erogazioni, abbiamo visto nascere l'ultimo grido in fatto di mazzette mascherate: le famigerate consulenze.
Queste grosse aziende non hanno fatto altro che adagiarsi sugli allori forti anche del fatto che alle loro dipendenze ci sono centinaia di dipendenti che possono essere usati come ricatto verso lo Stato.

Le piccole aziende invece hanno proseguito la loro strada malversate soprattutto da questa casta politica, da un'orda di burocrati inconcludenti e dalle banche che per accordare un fido chiedono garanzie inconcepibili. Ovviamente le grosse aziende di cui sopra hanno sempre avuto un canale privilegiato di credito economico e politico.

Ora dopo anni di questo andazzo cosa ne ha ricavato il Paese?

Abbiamo un sistema impresa ingessato. Le grandi aziende, i grandi poli produttivi hanno fallito. Le società semi pubbliche sono state o svendute (quelle che avevavo un buon bilancio) oppure ce le troviamo sul groppone chissà ancora per quanti anni.
Il piccolo imprenditore (quello onesto) ha fatto invece di necessità virtù. Ha dovuto fare salti mortali per apportare migliorie alla propria azienda e per ora riesce a stare sul mercato ma quanto durerà?

La politica italiana dovrebbe avere il coraggio di accettare il fatto di aver fallito l'approccio all'economia.
Basta finanziamenti alle grosse imprese. Che se la sbrighino da sè. Troppo comodo stare in FIAT e far uscire progetti del calibro della Multipla tanto in caso di errori paga pantalone.

Basta Tanzi e Cragnotti, gente che ha approfittato dell'alleanza con il potere politico per ingrassare i propri conti nei paradisi fiscali. Basta pseudo-imprenditori che si passano società decotte continuando a ricevere sussidi statali milionari che ovviamente intascano senza reinvestire. Basta mancanza di controlli da parte degli organi preposti. Basta tangenti, basta mazzette, basta scambi di favore.

Bisogna avere il coraggio di cambiare.
Ed allora perchè non dare fiducia alla vera spina dorsale dell'economia nella nostra povera realtà italiota, la piccola azienda? La risposta è lapalissiana: perchè è più semplice e meno pericoloso contrattare mazzette con poche persone che devono ricevere grossi finanziamenti piuttosto che con tante persone che devono ricevere piccoli finanziamenti.

 

lunedì, novembre 13, 2006

Droga in Parlamento

Saranno state fatte indagini sui traffici di droga dei nostri Parlamentari?
E se non sono state fatte perchè le Iene hanno carpito le prove in modo scorretto perchè allora non se ne fa una ex novo?
Se fosse successo nella scuola di vostro figlio ce lo mandereste? Se in un ospedale risultasse che il 30 per cento dei medici hanno fatto uso di droga nelle ultime 30 ore vi fareste ricoverare?

Eppure tutto questo accade al Parlamento senza che nessuno dopo l'iniziale polverone batta ciglio.
Non voglio mettere in dubbio che l'uso delle droghe sia un fatto privato, anche se avrei da ridire che qualcuno seduto in Parlamento faccia le leggi che governano NOI cittadini sotto gli effetti di qualche sostanza. Non ne faccio una questione di drogarsi fa bene, drogarsi fa male. Dico solo che i nostri politici sono degli ipocriti e noi siamo un popolo che se li merita.

Dove sono i giornalisti? Ah già, scrivono un pezzo sull'Isola dei famosi o intervistano in TV per l'ennesima volta Al Bano.

 

venerdì, novembre 10, 2006

Digital Divide

Questo è un messaggio del 19 luglio 2006 apparso sul blog di Paolo Gentiloni, il nostro Ministro delle comunicazioni

In esso si spiega bene a quali conseguenze può portare il digital divide.

Migliaia di comuni uccisi economicamente
di digitaldiviso
Immagina due agriturismi umbri: paesaggio, cibo, agricoltura biologica, equitazione, ecc.
Il primo è in zona ADSL: risponde alle prenotazioni in tempo reale, può inviare foto in risposta alle domande dei clienti, offre anvigazione Internet e WiFi agli ospiti, ha un server web proprio gestito dal figlio smanettone, in futuro sarà connesso in tempo reale alle reti delle agenzie.
Il secondo, a pochi km di distanza dal primo, è fuori dall'Europa del DSL e impiega alcune ore al giorno di lavoro per rispondere alle mail (bassa velocità, cadute di linea, funzionamento solo di notte, ecc.), deve rispondere no alle richieste (sempre più frequanti) da parte dei clienti che chiedono di accedere ad Internet durante il loro soggiorno, non può usare immagini via mail, non avrà mai teleprenotazioni in tempo reale, ecc.
Chi dei due prospererà e chi dei due invece in futuro chiuderà?
Perché le sorti economiche di questi due imprenditori devono essere decise da Telecom Italia invece che dai cittadini e dal governo?
Forza ministro, stiamo ancora aspettando il promesso accesso universale per la banda larga ...
(basta un decreto)

Eppure come dice digitaldiviso basterebbe rendere la connessione a banda larga servizio universale con una semplice legge di poche righe. Ma forse i nostri governanti sono più impegnati a spendere milioni di Euro per rendere ancora più veloci le loro linee in Parlamento ed al Senato ed a varare inciuci per salvare i loro amici e colleghi.

Immagine di http://www.albany.edu

giovedì, novembre 09, 2006

Liberalizzazioni

Siamo l'unico Paese dove le liberalizzazioni portano peggioramenti rispetto ai monopoli:

(ANSA) ROMA, 7 NOV - Il Tar del Lazio ha annullato il provvedimento dell'Autorita' che aveva dato l'ok a Telecom Italia per il lancio dell'offerta Alice 20 Megabit. L'offerta consente una navigazione su Internet superveloce. Secondo la sentenza del Tribunale amministrativo, a cui si era rivolta l'Associazione internet provider, l'offerta non e' replicabile da parte dei concorrenti e non puo', quindi, essere autorizzata. L'Autorita', invece, nell'aprile scorso, aveva dato il via libera con una comunicazione ad hoc.

Vieni anche tu a vivere in Italia, è un Paese stupefacente!

mercoledì, novembre 08, 2006

Lacrime di coccodrillo

I nostri politicanti si accorgono solo ora dei danni fatti dall'indulto.

Il ministro Amato ha fatto outing come si dice adesso: "Ho dovuto prendere atto della volontà del Parlamento con sofferenza". A lui ha risposto il ministro Mastella: "Anch’io  ho partorito l’indulto con sofferenza. Ma è stata una sofferenza necessaria".

Ma dove eravate quando il solo Di Pietro in rappresentanza della maggioranza dei cittadini italiani protestava sotto le vostre finestre? Certo che ne avete di faccia tosta.
Andatelo a dire ai parenti delle vittime che vi dispiace, andate a dirlo a chi ha subito reati da parte di quelli che avete scarcerato. Andate a dirlo ad una magistratura che sta lavorando per nulla (il 90% dei processi saranno celebrati ma senza una pena), andate a dirlo a chi vi ha votato. Alle urne ce ne ricorderemo, state tranquilli.

Ho scoperto l'altra sera che tra le pieghe dell'indulto c'è anche lo sconto di 10.000 Euro per chi deve pagare penali e multe allo Stato.
C'era bisogno anche di questo?

Pagliacci.

martedì, novembre 07, 2006

Inefficienza

Non bisogna essere contrari all'idea di pagare le tasse. Quei soldi servono a dare servizi, solidarietà, sicurezza ai cittadini.

Ma come si fa a credere ancora in uno Stato che ad ogni finanziaria non trova niente di meglio che inventarsi nuove tasse e balzelli mentre milioni di Euro giacciono in banche ed alle poste solo da incassare senza che nessuno muova un dito?
L'altra sera la trasmissione Report ci ha mostrato l'incapacità di questa macchina infernale di riscuotere i soldi che gli spettano. Viene quasi il dubbio che a comanda non interessi affatto lo stato dell'economia, la razionalizzazione delle risorse, la riscossione dei tributi.
Pare che a questi signori interessi principalmente farsi belli in qualche studio televisivo, pavoneggiarsi alle cene di gala, discutere dei massimi sistemi e naturalmente farsi per bene gli affari propri.

E' infatti di oggi un articolo di Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera dove si spiega che la palesata riduzione degli stipendi del 10% delle forze politiche è stato vanificato da norme e leggine ad hoc che sono una presa in giro per i cittadini: chi si è aumentato le indennità, chi ha calcolato la riduzione solo su una parte dello stipendio e così via.
Una cosa è certa: siamo un popolo di creativi. Peccato che la misura è colma. Chi fatica ad arrivare a fine mese, e sono molti di più di quello che pensano i nostri politicanti si sente preso in giro. Chi invece a fine mese ci arriva alla grande si sente autorizzato ad evadere ancora di più.

Ecco il triste esempio che ci sta dando la nostra bella classe politica.

sabato, novembre 04, 2006

DEVO RICORDARMI DI FARE LE SEGUENTI COSE

Sul blog di Antonio Di Pietro è comparso il seguente post del signor Dario Raugna che suggerisce ai politici della sinistra di scrivere il seguente foglietto ed appiccicarlo sullo specchio, quello che usano la mattina per farsi la barba.
Certi ragionamenti è meglio farli allo specchio.
Aiutiamo i nostri politici a ricordarsi di alcune cose che potrebbero/dovrebbero fare.
Se hai un blog, contribuisci anche tu a pubblicizzare la lista di cose da fare:

DEVO RICORDARMI DI FARE LE SEGUENTI COSE

· Modificare la legge sul conflitto di interessi (costo zero)
· Cambiare la legge elettorale (costo zero)
· Penalizzare il falso in bilancio (costo zero)
· Riformare il sistema degli appalti (TAV un’unica ferrovia paese che vai costi che trovi: Spagna € 8 milioni/Km. Francia € 10 milioni/Km, Italia € 32 milioni/km… forse sono km Al quadrato?!) (ci guadagniamo due finanziarie)
· Correggere la “Cirami” (costo zero)
· Correggere la “ex Cirielli” (costo zero)
· Rivedere la legge sulle rogatorie (costo zero)
· Dare maggiori poteri all’ antimafia (ci guadagniamo in salute)
· Introduzione della class action a tutela dei consumatori ( ci guadagniamo qualcosa visto che spesso le truffe ai danni dei consumatori sono anche truffe ai danni dallo Stato)
· Abolizione delle scatole cinesi in borsa (costo zero)
· Tetto per gli stipendi del management delle aziende con partecipazione rilevante o maggioritaria dello Stato (ci guadagnamo un bel po’)
· Abolizione dei monopoli di fatto, in particolare Telecom Italia, Autostrade, Eni, Enel, Ferrovie dello Stato (ci guadagniamo in efficienza)
· Allineamento delle tariffe di energia, connettività, telefonia, elettricità, trasporti agli altri Paesi europei (dopo la finanziaria va di pari passo con il punto prima)
· Vietare la nomina di persone condannate in via definitiva (es. Scaroni all’Eni) come amministratori in aziende aventi come riferimento lo Stato o quotate. (costo zero)
· Affrontare la questione morale ( via dal parlamento i condannati in via definitiva, sospensione per chi ha avuto un rinvio a giudizio) (questa tanto lo sappiamo che non la farete)
· Ritirare il contingente in Iraq (ci guadagniamo)