Sala Carlo Giuliani
Mai nella mia vita avrei pensato di dare ragione a personaggi come Carlo Giovanardi a Maurizio Gasparri ma che ci volete fare, non si finisce mai di imparare:
Fonte excite.it
Sala Carlo Giuliani. Così si chiamerà da oggi in poi l'aula di presidenza
del gruppo di Rifondazione Comunista al Senato.
La scelta di onorare il ragazzo no global ucciso dal carabiniere Placanica
durante gli scontri del G8 a Genova è stata accolta con opinioni discordanti da
parlamentari e senatori.
C'è chi ha applaudito all'iniziativa e chi, invece, non l'ha gradita affatto.
Fra i detrattori spiccano molti deputati del centrodestra, da Carlo
Giovanardi a Maurizio Gasparri, che qualche giorno fa hanno chiesto
al presidente della Repubblica di bloccare l'iniziativa di Rifondazione visto
che Carlo Giuliani "perse la vita mentre tentava di linciare, insieme a
un gruppo di violenti facinorosi mascherati e armati di spranghe, giovani
carabinieri di leva, già feriti durante l'aggressione".
Anche il Cocer dei Carabinieri ha espresso vivo disappunto per
l'iniziativa, reputandola "un gesto provocatorio e di profondo disprezzo delle
istituzioni democratiche, in quanto implicitamente incita i giovani al minor
rispetto e alla commissione di azioni violente nei confronti delle forze
dell'ordine che quotidianamente preservano i cittadini da qualsiasi forma di
sopruso e di prevaricazione".
Le proteste hanno spinto il capogruppo Prc al Senato Giovanni Russo Spena
ad un chiarimento: "Sarà bene chiarire che in questa decisione non c'era e non
c'è alcun intento provocatorio nè offensivo. È invece assolutamente vero che noi
intendiamo fare tutto il possibile per evitare che i fatti di quelle tremende
giornate del luglio 2001 vengano dimenticati e coperti da un colpevole
silenzio".
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha deciso di stoppare
le polemiche pubblicando una lettera nella quale specifica che la "scelta
rientra nella autonomia di ciascuna componente della rappresentanza parlamentare
e della relativa Camera di appartenenza, nel merito della quale il presidente
della Repubblica non ha titolo ad intervenire".