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mercoledì, dicembre 20, 2006

Il Presidente Napolitano

Ha un bel dire il Presidente Napolitano oggi al Quirinale, davanti alle alte cariche dello Stato: "Siamo in un momento di preoccupante distacco tra la politica, le istituzioni e i cittadini",  chiedendo di superare "una logica di contrapposizione totale che ormai produce effetti di stanchezza e di rifiuto tra i cittadini" e ad agire con "un maggior senso di responsabilita' verso l'interesse generale del Paese".

Ma cosa dovremmo dire noi cittadini che vediamo delinquenti uscire di galera grazie all'indulto, tentativi di bissarlo nelle pieghe di questa finanziaria e, ciliegina sulla torta la scarcerazione di Barbara Balzerani, condannata a 3 ergastoli 3 per aver partecipato al rapimento Moro, per l'uccisione di quattro carabinieri e il ferimento di un maggiore dell'esercito e per altre operazioni di questa categoria.

Cosa dovremmo dire noi che abbiamo già visto decine di ex brigatisti assunti da quello stesso Stato che mai hanno voluto riconoscere e che hanno combattuto con le armi e che ora elargisce loro i nostri danari per incarichi nelle istituzioni.
Viene quasi voglia di offrirsi come sicario prezzolato, tanto dopo una decina d'anni di carcere ti assicuri un futuro radioso fatto di stipendi statali, vendita di libri di memorie, inviti a convegni e magari un bel posto da segretario a Montecitorio come è capitato a Sergio D’Elia, uno dei capi di Prima linea.

E' questo che noi cittadini vediamo: uno Stato non solo incapace di imporre le regole della convivenza civile ma connivente con dei delinquenti che si sono macchiati di crimini gravissimi e che magari domani ci troveremo a dover sopportare come nostri rappresentanti tra le cariche del Paese.

Ecco cosa fanno alcuni ex-delinquenti

Il sottosegretario all’Interno, Francesco Bonato (Prc), ha per consulente Roberto Del Bello, ex brigatista che rivendica di essersi riscattato sui libri (ha due lauree) e nelle istituzioni (è stato consigliere provinciale di Rifondazione).
L’ultima disputa riguarda Susanna Ronconi, anche lei nelle Br e poi fondatrice di Prima linea, detta con sinistra ineleganza «l’amazzone del terrore». E’ la moglie di Sergio Segio, un altro che ha un sacco di cose da fare, dire e scrivere. Segio si è impegnato al fianco di don Luigi Ciotti, della Cgil, di Clemente Mastella che ha chiesto a lui (e a Sergio Cusani, protagonista in Mani pulite) di stendere un «piano Marshall» per le carceri, ambito indulto. Qualcuno ha avuto da ridire sul libro che ha appena scritto - «cancellato» - per il titolo ammiccante e fuori luogo.
Quanto alla Ronconi, ha suscitato rabbia la decisione del ministro Paolo Ferrero (Rifondazione) di inserirla in una consulta sulle politiche della tossicodipendenza. Ma del resto la Ronconi ha già avuto incarichi simili da Asl e Comuni.
E a chi ricordava il suo passato burrascoso, il ministro della Solidarietà Paolo Ferrero ha risposto per le rime: «Susanna Ronconi ha titoli scientifici maggiori di altri componenti della Consulta».( nota: come se in Italia non ci fosse un esperto alla pari della Ronconi ma non ex brigatista)

E’ consuetudine, ma non ci si abitua. Scatenano furore le consulenze affidate a Silvia Baraldini dalla giunta di Walter Veltroni, oppure i fondi della Regione Lombardia incassati da Mario Moretti per la sua cooperativa di informatica. Moretti fu il fondatore, con Mara Cagol e Renato Curcio, delle Brigate rosse. La Cagol morì in una sparatoria trent’anni fa. Curcio, come tanti altri, scrive parecchio. Lavora nella casa editrice della cooperativa «cancellato», nome programmaticamente rassicurante, visto che impiega una quantità di ex della lotta armata. I libri di Curcio hanno titoli del genere: «cancellato», «cancellato», «cancellato».
L’ansia autobiografica o comunque artistica è diffusa e sovente apprezzata.
Valerio Morucci, uomo di rilievo nel sequestro di Aldo Moro, un paio d’anni fa è stato premiato ad Avellino per un racconto («cancellato») ispirato a Giangiacomo Feltrinelli. «Cancellato», romanzo di Adriana Faranda (che proprio dopo l’omicidio di Moro lasciò le Br), a ottobre ha incontrato il gusto dei giurati del «De Lollis», concorso promosso in provincia di Chieti. Si è litigato anche su questo, come si litiga ogni volta che Alberto Franceschini (pure lui tra i fondatori delle Br) pubblica volumi di memorialistica dall’andamento vagamente celebrativo. Qualcosa del genere è capitato all’irriducibile Prospero Gallinari (è da poco uscito il suo «cancellato», celebrativo e non vagamente), che a differenza degli altri è fuori dal carcere ma soltanto per ragioni di salute.

Ecco Signor Presidente la realtà a cui i cittadini onesti devono far fronte.
Lo faccia ben presente ai nostri politicanti. Siamo stanchi di sopportare tali ingiustizie e di assistere a queste operazioni vergognose da parte di chi dovrebbe fare gli interessi del Paese e non li fa.

 

I dati della seconda parte del post sono tratti da "La Stampa" del 19/12/2006 con alcuni miei commenti.
Dove leggete «cancellato» ho eliminato il titolo dei libri di questi delinquenti, ci manca solo che facciamo loro pubblicità.

2 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

Semplicemente perfetto. Ottimo post, utilissimo, ci voleva.
Anch'io sono disgustata dalla carriera facile di certi loschi figuri. Sembra quasi che in Italia convenga fare i ladri e gli assassini, così almeno dopo si può rimediare un posto di lavoro profumatamente retribuito e che non richiede alcuno sforzo. Oltretutto, l'appartenenza a gruppi e associazioni anche a delinquere professanti il Verbo Rosso aiuta non poco.
Le consulenze alla Baraldini...sarebbero capaci di richiedere consulenze anche a Dracula, se esistesse davvero, e non se ne vergognerebbero.
Certi fatti stimolano i miei istinti peggiori.
Ciao
Romina

12:29 AM  
Blogger Cuca ha detto...

Grazie del tuo commento Romina

5:31 PM  

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