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mercoledì, dicembre 20, 2006

Di Pietro spiega agli italiani

''Sono qui a parlarvi di alcuni risultati del ministero delle Infrastrutture''. Antonio Di Pietro affida a YouTube, il sito leader mondiale nella diffusione di firmati via internet, un videomessaggio per spiegare ''perche' il ministro ha fatto tutto questo polverone'' sulla fusione tra Autostrade e Abertis.
Di Pietro parla in piedi di fronte alla telecamera, presumibilmente davanti alle bandiere italiana ed europea del suo studio, per un filmato amatoriale dal titolo ''Autostrade - Abertis'' della durata di poco piu' di quattro minuti che si puo' vedere tramite un link dal suo sito internet personale. Rilancia cosi' l'appello alle concessionarie autostradali ad aderire ad ''un patto, un patto per il Paese che noi chiediamo - spiega - a coloro che tutte le mattine sono autorizzati a prendere i vostri soldi per riempire le saccocce''.
Il ministro, che ricorda la riforma delle concessioni varata con la Finanziaria, si riferisce ai pedaggi autostradali, indica che e' ''giusto'' che ci sia un utile per le aziende, si rivolge direttamente alle concessionarie e chiede: ''Tutto quello che guadagnate reinvestitelo in infrastrutture, nel nostro Paese, perche' e' il cittadino che tutte le mattine contribuisce a creare tutta questa massa di denaro che sparisce''. Il Paese, dice il ministro, ''ha bisogno di infrastrutture, di denaro liquido per poter realizzare nuovi investimenti, e quindi creare nuova occupazione e pensare ai giovani. Liberta' di mercato si', ma non prendere dai cittadini tutte le mattine e poi andarlo a mettere in qualche cassetta delle isole vergini, nei paradisi fiscali, nel realizzare solo extraprofitti personali''.
Il ministro stima i ricavi delle societa' del settore in ''sei miliardi l'anno.
Di questi - dice - almeno 4 miliardi di euro l'anno potrebbero essere reinvestiti. Ad oggi la maggior parte di questi soldi servono per fare dividendi, utili, che non vengono reinvestiti nelle infrastrutture, e cosi' i soldi per realizzarle non ci sono mai. Se calcoliamo che le concessioni durano decine e decine di anni, calcoliamo circa 250 miliardi di euro che potrebbero essere reinvestiti: fino ad oggi non e' avvenuto cosi', noi vogliamo che avvenga cosi' perche' questi sono i soldi dei cittadini''.