Lettera alla sinistra
Quello che manca all'Italia è la consapevolezza dei cittadini di far parte di
una cosa comune. Siamo immaturi come democrazia con un'identità nazionale
inesistente. Addirittura non sono nemmeno chiare le regole di base. Da oggi è
ben chiaro: da noi ad essere onesti non si raggiunge nulla, anzi.
Chi ci ha governato e ci governa è anche peggio dei cittadini comuni. Esiste a
quel livello una visione del potere che sfocia in una gestione clientelare del
bene comune. In nessuna altra nazione avanzata la politica si è mai comportata
così. Negli altri Paesi a tutto c'è un limite. Ma noi artisti ed estrosi abbiamo
spinto un po' più in là quel limite, tanto poi la gente dimentica.
Che tristezza vedere la sinistra smascherata quando tutti speravamo in una nuova
rinascita. Che tristezza vedere applicata la stessa tecnica del precedente
governo, continua a mentire che diventa verità. Che tristezza vedere l'unico
vero rappresentante di milioni di cittadini onesti accusato dai suoi stessi
alleati di protagonismo.
Ci avete rubato gli ideali.
Nel momento decisivo vi siete mostrati per quello che siete: dei tremendi
egoisti.
Chiamati a risponderne non avete saputo far meglio che citare il Santo Padre.
Siete ridicoli.
Avevo creduto che con questo governo ci potesse essere una vera svolta. Come mi
sbagliavo.
Avete mercanteggiato la vostra dignità due volte. Prima architettando uno
schifosissimo inciucio, poi continuando a negarlo.
Dove vivete? Avete perso il senso della realtà. Vi credete onnipotenti e siete
solo dei mediocri. Dovreste vergognarvi.
Vi metterei tutti in fila per riempirvi di scappellotti.
Ma non temete, questa volta non dimenticheremo.
Fiero di aver votato Di Pietro.
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