Trattamento economico dei Deputati del Parlamento Italiano
Ammirateli Siore e Siori.
Esperti in contorsionismi, esempio di rettitudine, professionisti perfetti.
Ballerini e nani secondo le bisogna. Non preoccupatevi, la maggioranza si veste
di rosso ma lo fa perchè maestra di dissimulazione.
Alla fine lo prenderete nel posto più brutto come la volta precedente, quando
c'erano i paladini della libertà.
Venghino, sappiamo che vi piace, lo prendete da 60 anni, che diamine.
Trattamento economico dei nostri cari Deputati
A cura de ( clap clap, clap clap) La Camera dei Deputati (ta da, ta daaa)Trattamento economico
La prima voce è l’indennità, quella che nel linguaggio comune è definita
"stipendio", seguono la diaria e i rimborsi: per le "spese inerenti al rapporto
tra eletto ed elettori", per le spese accessorie di viaggio e per i viaggi
all’estero, per le spese telefoniche.
Completano la scheda le voci sull'assegno di fine mandato, le prestazioni
previdenziali e sanitarie e sui trasporti.
Indennità parlamentare
L'indennità, prevista dalla Costituzione all'art. 69, è determinata in base alla
legge n. 1261 del 31 ottobre 1965. È fissata in misura non superiore al
trattamento complessivo massimo annuo lordo dei magistrati con funzioni di
presidente di Sezione della Corte di Cassazione ed equiparate. Tale misura è
stata rideterminata in riduzione dall'art. 1, comma 52, della legge 23 dicembre
2005, n. 266 (legge finanziaria per il 2006).
L’indennità è corrisposta per 12 mensilità. L'importo mensile - che, a seguito
della delibera dell'Ufficio di Presidenza del 17 gennaio 2006, è stato ridotto
del 10% - è pari a 5.419,46 euro, al netto delle ritenute previdenziali (€
749,79) e assistenziali (€ 503,59) della quota contributiva per l’assegno
vitalizio (€ 962,42) e della ritenuta fiscale (€ 3.555,63).
Diaria
Viene riconosciuta, a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma, sulla
base della stessa legge n. 1261 del 1965.
La diaria ammonta a 4.003,11 euro mensili. Tale somma viene ridotta di 206,58
euro per ogni giorno di assenza del deputato da quelle sedute dell'Assemblea in
cui si svolgono votazioni, che avvengono con il procedimento elettronico.
È considerato presente il deputato che partecipa almeno al 30 per cento delle
votazioni effettuate nell'arco della giornata.
Rimborso per spese inerenti al rapporto tra eletto ed elettori
A titolo di rimborso forfetario per le spese inerenti al rapporto tra eletto ed
elettori, al deputato è attribuita una somma mensile di 4.190 euro, che viene
erogata tramite il gruppo parlamentare di appartenenza.
Ai deputati non è riconosciuto alcun rimborso per le spese postali a decorrere
dal 1990.
Spese di trasporto e spese di viaggio
I deputati usufruiscono di tessere per la libera circolazione autostradale,
ferroviaria, marittima ed aerea per i trasferimenti sul territorio nazionale.
Per i trasferimenti dal luogo di residenza all'aeroporto più vicino e tra
l'aeroporto di Roma-Fiumicino e Montecitorio, è previsto un rimborso spese
trimestrale pari a 3.323,70 euro, per il deputato che deve percorrere fino a 100
km per raggiungere l'aeroporto più vicino al luogo di residenza, ed a 3.995,10
euro se la distanza da percorrere è superiore a 100 km.
I deputati, qualora si rechino all’estero per ragioni di studio o connesse
all’attività parlamentare, possono richiedere un rimborso per le spese sostenute
entro un limite massimo annuo di 3.100,00 euro.
Spese telefoniche
I deputati dispongono di una somma annua di 3.098,74 euro per le spese telefoniche. La Camera non fornisce ai deputati telefoni cellulari.
Assistenza sanitaria
Il deputato versa mensilmente, in un apposito fondo, una quota del 4,5 per cento della propria indennità lorda, pari a 503,59 euro, destinata al sistema di assistenza sanitaria integrativa che eroga rimborsi secondo quanto previsto da un tariffario.
Assegno di fine mandato
Il deputato versa mensilmente, in un apposito fondo, una quota del 6,7 per cento della propria indennità lorda, pari a 749,79 euro. Al termine del mandato parlamentare, il deputato riceve l'assegno di fine mandato, che è pari all'80 per cento dell'importo mensile lordo dell'indennità, per ogni anno di mandato effettivo (o frazione non inferiore ai sei mesi).
Assegno vitalizio
Anche in questo caso, il deputato versa mensilmente una quota - l'8,6 per cento,
pari a 962,42 euro - della propria indennità lorda, che viene accantonata per il
pagamento degli assegni vitalizi, come previsto da un apposito Regolamento
approvato dall'Ufficio di Presidenza il 30 luglio 1997.
In base alle norme contenute in tale Regolamento, il deputato riceve il
vitalizio a partire dal 65° anno di età. Il limite di età diminuisce fino al 60°
anno di età in relazione agli anni di mandato parlamentare svolti.
Lo stesso Regolamento prevede la sospensione del pagamento del vitalizio qualora
il deputato sia rieletto al Parlamento nazionale ovvero sia eletto al Parlamento
europeo o ad un Consiglio regionale.
L'importo dell'assegno varia da un minimo del 25 per cento a un massimo dell'80
per cento dell'indennità parlamentare, a seconda degli anni di mandato
parlamentare.
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