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giovedì, luglio 27, 2006

VERGOGNA

Approvato dal Parlamento Italiano l'indulto.
L'aula della Camera ha approvato con i 2/3 necessari previsti dalla Costituzione il provvedimento di indulto. I sì sono stati 460, i no 94, gli astenuti 18. Hanno votato contro l'Italia dei Valori (con il sì di Federica Rossi, Italia dei Valori, in dissenso dal suo gruppo). Voto contrari anche di Lega e An, anche se Gianni Alemanno si è astenuto. Il Pdci si è astenuto. Gli altri gruppi di maggioranza e opposizione si sono espressi a favore. Ora il provvedimento di clemenza passa all'esame del Senato.

Segnatevi questi nomi affinchè non facciate l'errore di rivotarli, loro ed i loro partiti:

Per il segretario di Rifondazione comunista, Franco Giordano, l´approvazione del provvedimento è un fatto positivo, anche se, conclude «si è aperta una ferita nella maggioranza, all'interno della quale ci sono delle culture molto conservatrici».

Per il presidente della Camera Fausto Bertinotti quella di oggi «è una bella giornata per le istituzioni: quando le istituzioni sono capaci di atti di clemenza dimostrano la loro forza democratica. Il via libera all'indulto è un fatto positivo anche per la cultura giuridica del Paese».

Dario Franceschini, capogruppo dell'Ulivo alla Camera, attorniato dai giornalisti, spiega che sono «assolute sciocchezze quelle pronunciate su un patto scellerato fra Ulivo e Forza Italia: tutto è avvenuto alla luce del sole ed è stato necessario per raggiungere il quorum dei due terzi richiesto dalla Costituzione».«Abbiamo affrontato il provvedimento sapendo che è difficile da spiegare all' opinione pubblica. Ma c' è il grave problema delle condizioni inumane delle carceri e seppur è vero che bisogna scontare la pena, è altrettanto vero che lo Stato deve assicurare in esse delle condizioni umane. Siamo convinti di quello che abbiamo fatto - ha concluso Franceschini - è una scelta difficile da spiegare, ma necessaria».

All´interno del Governo il vicepremier Massimo D´Alema getta acqua sul fuoco: «Ognuno è libero di esprimere la propria opinione. È una questione che non riguarda né la maggioranza né il Governo. Tra l´altro è stato raggiunto il quorum con un ampio margine. Si tratta di una misura di carattere umanitario, secondo me giusta», ha precisato il vicepremier sottolineando di essere «sempre stato favorevole all'indulto».

Nessun commento dal premier Romano Prodi che subito dopo D'Alema ha lasciato la Camera senza dichiarazioni alla stampa.

MASTELLA - L'approvazione dell'indulto alla Camera «è merito dell'intero Parlamento, ora spero che il Senato sia all'altezza della Camera e possa dare da subito una risposta ugualmente dignitosa«. Questo invece il commento del guardasigilli, Clemente Mastella, il quale ha aggiunto di avere rispetto delle posizioni, anche contrarie all’indulto, che si sono manifestate alla Camera e ha ribadito che «l'unica posizione che non era accettabile era una discriminazione morale» tra i favorevoli all'indulto e i contrari «depositari di un’etica moralistica che non mi appartiene».

FIORONI - «Credo che sia un provvedimento saggio, un atto di clemenza che sposa giustizia e carità». Così il ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni. «Anche se dopo alcuni anni - ha aggiunto Fioroni - e seppur in modo parziale, il Parlamento ha dato esito positivo alle parole espresse dal Santo Padre proprio in quest' aula».

CAPEZZONE - «Pur tra difficoltà, la Camera ha compiuto il suo percorso. È un atto importante e positivo. Ora, chiediamo al Senato di prendere una decisione, positiva o negativa, ma di farlo rapidamente». Lo afferma il segretario dei Radicali Daniele Capezzone.

"Non è eludibile la necessità dell' indulto: faremo tutto quello che si può fare per condurlo in porto entro la fine di questa settimana o l'inizio della prossima". Lo ha detto il responsabile giustizia dei Ds, Massimo Brutti.

Non voglio neppure commentare la pila di cazzate una per una.