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giovedì, aprile 14, 2005

Calipari

Il comportamento del governo italiano nei confronti degli USA nel caso dell'assassinio di Calipari, lascia perplessi.
E' possibile che una nazione sovrana, accetti supinamente le decisioni dell'alleato? (o è più consono dire padrone?)
Vedrai che tutto finirà a tarallucci e vino.
L'arroganza degli americani è ben conosciuta. Sono i custodi dell'unica e vera democrazia, esportano la libertà sul globo (solo nei paesi dotati di petrolio, comunque,)sono autorizzati a combinarne di cotte e di crude ai quattro angoli del mondo, salvo poi rifiutare di farsi giudicare per i reati commessi.
Sembra di essere tornati al medio evo.

La cosa più triste è che la nostra politica non è in grado, o non ha la volontà di arrivare alla verità

Dopo Ustica, Moby Prince, Cermis ora Calipari.

Evviva la libertà!!!

Disordini allo stadio

E ritornano i teppisti negli stadi.

Ma ci vuole molto a debellare questo cancro?
Basterebbe identificarli e sbatterli per un anno in galera, ai lavori forzati.
Ci vuole molto?
Sicuro che dopo un anno di divertimento ci penserebbero due volte a tirare mortaretti, sedie, motorini e quant'altro.

E tutti i garantisti ad oltranza si vergognino ed abbiano il pudore di stare in silenzio.
L'Italia non mi pare sia più la culla dei diritti, anzi no, i diritti gli hanno acquisiti i delinquenti, mentre il cittadino onesto e rispettoso se lo piglia sempre nel posto più brutto e magari gli tolgono punti dalla patente per non aver indossato le cinture (peccato che era appena salito in auto...).

Certo che uno stato così fa schifo, e sentire in parlamento sti politicanti che cavillano sulle leggi sulla sicurezza negli stadi per difendere dei veri delinquenti (ma che ci vuoi fare, sono della loro squadra) fa venire il voltastomaco.

I nuovi provvedimenti poi, lasciano il tempo che trovano: a che pro penalizzare un intero stadio, un'intera città per la condotta di pochi imbecilli?

Che li identificassero una volta per tutte. A lavurà...

lunedì, aprile 11, 2005

Chiesa cattolica

Papa Wojtyla è morto.
Sono sicuramente meritati gli elogi per il suo pontificato, ha fatto tanto ed è stato aiutato sicuramente dal progresso tecnologico che in questi ultimi trent'anni ha fatto passi da gigante.
Ha avuto la possibilità di portare la voce del Cattolicesimo ai quattro angoli del mondo.
Ha passato in viaggio quasi due anni della sua vita.
Ha sicuramente svolto un'opera meritoria.
Sicuramente la sua morte ha riavvicinato alla religione parecchie persone, prima un po' freddine.

Rimangono però alcune questioni da sciogliere ed il prossimo Pontefice farebbe meglio a preoccuparsene.
Finita la sbornia di Santità, il mondo ritornerà al suo tran tran ed i nodi verranno al pettine:
coppie di fatto,
divorzio,
fecondazione artificiale,
ingegneria genetica,
sacerdozio femminile,
omosessualità.

Se la chiesa continuerà sulla linea che definirei ortodossa portata avanti da Wojtyla si avrà un vero distacco tra religione e vita quotidiana e l'essere cattolico si ridurrà (forse) al frequentare la messa la domenica e le feste comandate.

Se la chiesa non si occuperà di questi problemi, lo scollamento con il paese reale sarà assicurato.

sabato, aprile 02, 2005

Karol Wojtyla

Povero Karol Wojtyla .

Non è neanche morto, ma già da due giorni TV e radio ne parlano come di un cadavere.
E così, dopo l'agonia in diretta che abbiamo subito quest'ultimo mese, ci tocca sorbire anche i coccodrilli, peccato che di solito si vedono dopo la morte del Papa.
Vecchio e malato, lasciamolo morire in pace, e chi crede preghi per lui.